La cittadina di Gioia del Colle sorge sull'altopiano delle Murge, a circa 40 km da Bari. Sin dall’antichità è stata un importante punto di snodo a metà strada tra il Mare Adriatico e lo Ionio. Il paesaggio circostante è caratterizzato da grandi superfici boschive, con prevalenza di fragni, roverelle ed orchidee selvatiche. Le origini di Gioia del Colle sono molto antiche: dalle testimonianze archeologiche risulta che, all’inizio del VII secolo a.C., i Peuceti costruirono una città sul monte Sannace, dall’alto del quale dominavano il vasto territorio circostante.
Col passare dei secoli scomparvero i campi coltivati e il bosco ricoprì la maggior parte di quel territorio cancellando i resti della civiltà peuceta. Con il ritorno dei bizantini, Gioia godette di un periodo di tranquillità e prosperità, che terminò con l’arrivo dei Normanni, quando Gioia fu conquistata ed assegnata al conte Riccardo di Altavilla. All’epoca di Federico II venne ampliato e restaurato il Castello. Fino al 1464 Gioia fece parte del principato di Taranto, per poi diventare possesso dei conti Acquaviva d’Aragona di Conversano e nel 1664 diventare feudo dei principi De Mari di Acquaviva delle Fonti.
Nel 1806 si liberò da ogni vincolo feudale con l’abolizione della feudalità dei napoletani.
Gioia del Colle conserva tuttora il quartiere medievale, al quale si è aggiunta una zona moderna. È famosa in Italia per la sua fiorente industria di prodotti lattiero-caseari. Il Comune è importante anche perché sede di un Campo di Aviazione, dal quale partì Gabriele D’Annunzio durante la prima guerra mondiale per bombardare la città di Cattaro.