E’ un no deciso e forte quello del Coordinamento dei GAL pugliesi alla richiesta della Coldiretti di tagliare parte dei fondi del PSR Puglia 2014-2020 destinati ai GAL e spostarli sulle misure per i giovani in agricoltura. Questo, in sintesi, l’esito dell’incontro di venerdì 23 marzo tra presidenti dei GAL, riunitisi alla luce della inattesa e grave presa di posizione dell’associazione datoriale Coldiretti. I GAL pugliesi sono concordi nel difendere il ruolo e le attività dei GAL sul territorio e si dichiarano pronti a rispondere a questa azione, qualora avesse una continuità esecutiva, intraprendendo iter legali in maniera condivisa nella tutela massima degli accordi fatti da una parte con gli organi regionali, e dall’altra con le comunità rurali che pure sono state chiamate a indicare le strategie di sviluppo e che oggi sono in attesa di veder realizzate i progetti condivisi. Infatti, si ribadisce con chiarezza che l’istanza di Coldiretti Puglia è irricevibile, in quanto i GAL hanno superato una procedura di selezione conclusasi con una graduatoria e l’assegnazione di risorse finanziarie; vi è poi una convenzione firmata tra ogni singolo GAL e la Regione Puglia. ‘Se tutto questo non verrà rispettato – dichiarano i presidenti – costituiremo una class action per tutelare le nostre strutture e le nostre strategie di sviluppo’. I presidenti sottolineano che i processi che hanno riguardato la costituzione e il finanziamento dei Gruppi di Azione Locali sono stati partecipati dalle associazioni datoriali agricole, e quindi anche da Coldiretti: proprio quest’ultima ha chiesto e ottenuto una presenza importante all’interno degli organi decisionali dei GAL, evidentemente credendo in queste agenzie, nel loro ruolo e nei loro Piani di Azione Locali, salvo ora, rivedere totalmente la sua posizione, mettere in discussione l’attività dei GAL nello sviluppo agricolo dei territori rurali pugliesi e chiederne un ridimensionamento finanziario. ‘Se Coldiretti – incalzano i presidenti – non ritiene più strategico il ruolo dei GAL nello sviluppo dell’economia agricola pugliese non ha senso che continui ad avere suoi rappresentati all’interno degli organi statutari dei GAL: sarebbe coerente con l’azione che sta portando avanti uscire da tutti i GAL’. ‘Siamo stanchi – concordano i presidenti – di vedere troppo spesso il ruolo dei GAL messo in discussione e sentirci appellati in maniera non rispettosa delle nostre attività e risultati sui territori che da oltre 20 anni sono sotto gli occhi di tutti. Risultati che vengono riconosciuti e presi ad esempio nei contesti europei, mentre qui sembrano avere alcun valore’. ‘Noi – continuano – vogliamo essere valutati per quello che abbiamo realizzato, per i processi virtuosi attivati, per le strutture finanziate, i posti letti, i giovani impiegati, i turisti che vengono a conoscere i nostri meravigliosi territori, per le reti e le sinergie create con i progetti di cooperazione, le competenze delle nostre strutture tecniche che negli anni hanno raggiunto ottimi livelli’. I presidenti, infine, condannano anche una linea di comunicazione scorretta contro i GAL e il loro operato nelle aree rurali, soprattutto in un momento storico in cui far leva su determinate tematiche è facile e comodo, ma non onesto rispetto alla realtà e agli sforzi che in questi anni le agenzie di sviluppo hanno fatto. I GAL – è stato sottolineato – sono parte del PSR regionale e, in assenza di altri enti territoriali, come le Comunità montane e le Provincie, restano l’unico presidio per avanzare proposte di strategie e sviluppo partecipato nelle aree rurali. In maniera univoca e forte i presidenti dei GAL chiedono alla Regione Puglia e all’assessore Di Goia di accelerare quanto più possibile le procedure finalizzate al nulla osta per la realizzazione degli interventi previsti nei 23 Piani di Azione Locale e a portare avanti la posposta di legge di iniziativa regionale per riconoscere ai GAL il ruolo di agenzie di sviluppo e di poter lavorare anche su altri fondi.
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